Articolo Salute Dieta e alimentazione
Celiaco o intollerante? freccemartedì 1 ottobre 2013      


Nei bambini, una delle malattie croniche più frequenti è la celiachia, ovvero l'intolleranza al glutine, che è una proteina presente nel grano, nella segale, nell'orzo e nell'avena. I sintomi principali includono diarrea, debolezza dovuta a perdita di peso, irritabilità e dolori addominali, nonché sintomi di malnutrizione, che può portare ad una crescita insufficiente. Per la celiachia l'unica cura è una dieta priva di glutine: gli elenchi degli alimenti privi d glutine sono a disposizione nei centri di dietologia o presso le organizzazioni di informazione sulla celiachia.

Gli esami di laboratorio necessari per la diagnosi di intolleranza non sono invasivi e davvero affidabili e sono la ricerca degli anticorpi anti-gliadina(AGA), anti-endomisio(EMA) e anticorpi anti-transglutaminasi(AC anti tTG). Quest'ultimo esame può essere effettuato semplicemente prelevando saliva con un tampone. La diagnosi precoce è fondamentale e si deve basare non solo sugli aspetti tipici della malattia, ma soprattutto su quegli aspetti che caratterizzano la forma atipica e silente della celiachia. Infatti, da studi effettuali al riguardo, emergono dati molto interessanti: le manifestazioni extraintestinali(anemia, anoressia, bassa statura, osteoporosi, alterazioni dello smalto dentale...)sono più comuni dei sintomi classici da malassorbimento(diarrea, vomito, arresto della crescita, eccessiva magrezza...).

Nei bimbi le alterazioni dell'umore, l'irritabilità, l'apatia, stati anemici, bassa statura e continui dolori addominali, potrebbero essere dei piccoli segnali delle forme di celiachia atipiche o silenti. La mancata attenzione a tali sintomi da bambino potrebbero a un adulto dal carattere depresso, con frequenti gastriti e distacco dall'ambiente circostante e soggetto ad altre patologie associate, quali tiroiditi autoimmuni, diabete, neoplasie dell'apparato digerente. Pertanto, la diagnosi precoce è l'unica strada che porta, con una dieta continuativa priva di glutine, a un tenore di vita normale e sereno.

Le attuali indicazioni mediche riguardo l'introduzione dei primi cereali(biscotto, pappine...)consigliano di aspettare il sesto mese di vita del bambino. Molto probabili, invece, i benefici di un allattamento al seno prolungato almeno fino a sei mesi, poiché sembra,che aiuti a rinforzare le pareti intestinali del bimbo e a proteggerlo dall'intolleranza al glutine. Diversa, invece, è l'intolleranza al frumento, spesso confusa con celiachia e, solo un medico esperto può valutare, in modo corretto, il rapporto tra queste ipersensibilità. Ecco i segni visibili di tale intolleranza: diarrea da malassorbimento, dermatite o forfora farinacea, cefalea di tipo infiammatorio.

Nella dieta specifica è quindi necessario evitare la farina bianca, la farina integrale, la crusca, il farro e il kamut, molto simili al frumento. La grande distribuzione, tuttavia, offre una grande abbondanza di prodotti alternativi che ci permette di affrontare serenamente la rinuncia al frumento e non solo. ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Elisabetta  Mancini - vedi tutti gli articoli di Elisabetta  Mancini



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Nei bambini, una delle malattie croniche più frequenti è la celiachia, ovvero l'intolleranza al glutine, che è una proteina presente nel grano, nella segale, nell'orzo e nell'avena. I sintomi principali includono diarrea, debolezza dovuta a perdita di peso, irritabilità e dolori addominali, nonché sintomi di malnutrizione, che può portare ad una crescita insufficiente. Per la celiachia l'unica cura è una dieta priva di glutine: gli elenchi degli alimenti privi d glutine sono a disposizione nei centri di dietologia o presso le organizzazioni di informazione sulla celiachia.

Gli esami di laboratorio necessari per la diagnosi di intolleranza non sono invasivi e davvero affidabili e sono la ricerca degli anticorpi anti-gliadina(AGA), anti-endomisio(EMA) e anticorpi anti-transglutaminasi(AC anti tTG). Quest'ultimo esame può essere effettuato semplicemente prelevando saliva con un tampone. La diagnosi precoce è fondamentale e si deve basare non solo sugli aspetti tipici della malattia, ma soprattutto su quegli aspetti che caratterizzano la forma atipica e silente della celiachia. Infatti, da studi effettuali al riguardo, emergono dati molto interessanti: le manifestazioni extraintestinali(anemia, anoressia, bassa statura, osteoporosi, alterazioni dello smalto dentale...)sono più comuni dei sintomi classici da malassorbimento(diarrea, vomito, arresto della crescita, eccessiva magrezza...).

Nei bimbi le alterazioni dell'umore, l'irritabilità, l'apatia, stati anemici, bassa statura e continui dolori addominali, potrebbero essere dei piccoli segnali delle forme di celiachia atipiche o silenti. La mancata attenzione a tali sintomi da bambino potrebbero a un adulto dal carattere depresso, con frequenti gastriti e distacco dall'ambiente circostante e soggetto ad altre patologie associate, quali tiroiditi autoimmuni, diabete, neoplasie dell'apparato digerente. Pertanto, la diagnosi precoce è l'unica strada che porta, con una dieta continuativa priva di glutine, a un tenore di vita normale e sereno.

Le attuali indicazioni mediche riguardo l'introduzione dei primi cereali(biscotto, pappine...)consigliano di aspettare il sesto mese di vita del bambino. Molto probabili, invece, i benefici di un allattamento al seno prolungato almeno fino a sei mesi, poiché sembra,che aiuti a rinforzare le pareti intestinali del bimbo e a proteggerlo dall'intolleranza al glutine. Diversa, invece, è l'intolleranza al frumento, spesso confusa con celiachia e, solo un medico esperto può valutare, in modo corretto, il rapporto tra queste ipersensibilità. Ecco i segni visibili di tale intolleranza: diarrea da malassorbimento, dermatite o forfora farinacea, cefalea di tipo infiammatorio.

Nella dieta specifica è quindi necessario evitare la farina bianca, la farina integrale, la crusca, il farro e il kamut, molto simili al frumento. La grande distribuzione, tuttavia, offre una grande abbondanza di prodotti alternativi che ci permette di affrontare serenamente la rinuncia al frumento e non solo. ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

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